Talks / Conferenze
Qui potete trovare i testi di alcune mie conferenze divulgative che
sono occasionalmente invitato a tenere nelle Scuole Superiori.
Quelle indicate dai numeri 1, 3, 4, 5, 7, 8, 9 e 14 nell'indice qui sotto
sono elementari, le altre sono rivolte ad un pubblico di studenti
universitari: dopo l'indice trovate una descrizione piú dettagliata.
Chi è interessato ad una raccolta di articoli divulgativi di
matematica e fisica rivolti principalmente agli studenti e ai docenti
delle Scuole Superiori consulti la
Miscellanea Franco Conti.
Indice
- Canale YouTube
- Interviste e interventi radiofonici
- Variazioni Goldbach: problemi con numeri primi
Si veda [A7]
- Perché il problema di Goldbach è difficile?
- Alcune proprietà dei numeri primi e loro applicazioni alla crittografia
- Formato A4: aritmetica e geometria con un foglio di carta
Si veda [A10]
- L'importanza di essere primo
Si veda [A11]
- Alcune proprietà dei numeri primi
Si vedano [PM1] e [PM2]
- Cryptographia ad usum Delphini
Si veda [PM4]
- Quanto vale π?
Si veda [A13]
- Algoritmo di Euclide, numeri di Fibonacci e frazioni continue
Si veda [A25]
- Breve storia dei numeri primi
Si veda [A38]
- Serie numeriche e somme infinite (in preparazione)
- La funzione zeta di Riemann e la distribuzione dei numeri primi
(in preparazione)
- Macchine che producono numeri primi
Si veda [A44]
- Rappresentazione grafica di Z*n
Liceo Scientifico “Attilio Bertolucci”
Si veda [A50]
-
I numeri primi: teoremi, congetture e applicazioni
“Summer School: la matematica incontra il mondo,”
San Pellegrino Terme (BG), 5–7 settembre 2016
- Due spiccioli di Crittografia
“I bitcoin e le criptomonete — dall'informatica
all'economia,”
Museo del Calcolo, Cittadella Galileiana, Pisa, 17.3.2017.
Conferenza per l'Associazione Culturale
XlinX
- Quanto vale π?
“Girotondo su π tra formule e racconti
(Pisa celebra la giornata mondiale del π),”
Museo del Calcolo, Cittadella Galileiana, Pisa, 14.3.2018.
Conferenza per l'Associazione Culturale
XlinX
Si veda [A13]
- Intervento nella trasmissione radiofonica di
RAI Radio3 Scienza dal titolo
La ballata dei numeri primi,
andata in onda il 25 luglio 2018
- Intervista per la rivista wired.it
pubblicata online il 24 settembre 2018
- Intervento nella trasmissione radiofonica di
RAI Radio3 Scienza dal titolo
Una difficile congettura,
andata in onda il 26 settembre 2018
- Il Crivello da Eratostene ad oggi
- Operazioni: elementari, ma non troppo!
Conferenza in occasione della
Giornata Internazionale della Matematica 2022
Le iniziative del Dipartimento
Si veda [PM22]
- Introduzione a latex-tikz
- I gioielli della Matematica
Si veda [A65]
- Due parole ai Dilettanti
Questi seminari sono rivolti per la maggior parte ad un pubblico che
conosce i rudimenti della Matematica, in particolare studenti degli
ultimi 2 o 3 anni delle Scuole Superiori.
I piú abbordabili sono i numeri 4, 7, 9, che non richiedono
particolari prerequisiti e sono fruibili da un pubblico generale.
La prima parte dei seminari 1 ed 8 è accessibile a tutti, ma la
seconda parte è piú difficile.
I seminari numero 2 e 3 sono lezioni universitarie rivolte
rispettivamente a studenti di Matematica e di Ingegneria.
Gli articoli divulgativi 5 e 6 sono di livello diverso, e non ne ho
ancora tratto seminari.
Canale YouTube
Ho creato un canale su
YouTube
dove ho raccolto alcune conferenze che
ho videoregistrato durante l'emergenza sanitaria.
La qualità dell'audio spesso lascia a desiderare ma si dovrebbe
capire lo stesso.
Sono pienamente consapevole del fatto che sarebbe stato meglio
registrarle in presenza del pubblico.
Appena sarà possibile, lo farò.
Piú che conferenze in senso stretto, credo che sia meglio
considerare questo come materiale condiviso e messo a disposizione da
utilizzare per spunti didattici.
Spero che queste lezioni (al di là del fatto che siano noiose
perché parlare al computer nella propria cucina non è la
stessa cosa che fare lezione in aula davanti alla propria classe)
possano essere utili.
L'anno prossimo spero di fare queste stesse lezioni in pubblico.
Descrizioni dettagliate di alcune di queste conferenze si trovano
piú sotto in questa stessa pagina.
Materiale didattico per il “Liceo Matematico”
- LaTeX & Tikz (materiale didattico preparato per il
“Liceo Matematico”)
Nelle prime due lezioni ho dato i rudimenti di LaTeX (come preparare e
compilare un semplice file, come scrivere qualche formula, …)
mentre nelle successive lezioni ho dato qualche elemento del pacchetto
tikz che permette di produrre grafica con LaTeX.
Conferenze divulgative
-
Cryptographia ad usum Delphini
Si veda anche qui
-
Il Crivello da Eratostene ad oggi
(conferenza fatta nell'ambito del “Liceo Matematico”)
In questa conferenza ho parlato del Crivello di Eratostene, partendo
dalla descrizione dell'algoritmo di base e passando poi alla variante
“segmentata”.
Ho concluso descrivendo la recentissima versione pubblicata da Harald
Helfgott nel 2020, che costituisce un significativo miglioramento
delle precedenti.
- Quanto vale π?
Si veda anche qui
- Formato A4: aritmetica e geometria con un foglio di carta
Si veda anche qui
- Algoritmo di Euclide, numeri di Fibonacci e frazioni continue
Si veda anche qui
-
Una riduzione teatrale del mio
Dialogo sopra i numeri primi
recitato da Maria Eugenia d'Aquino (Sagreda), Roberto Natalini
(Simplicio) e da me (Salviati), al convegno di
Comunicamat.
-
Giornate prima, seconda e terza
-
Giornate quarta, quinta e sesta
-
Giornate settima e ottava
-
Operazioni: elementari, ma non troppo!
Da questo link è possibile scaricare i due
grafi da colorare.
Parma, 11 marzo 2022
- Formato A4: aritmetica e geometria con un foglio di carta
Si veda anche qui.
Modena, 18 marzo 2022
-
Breve storia dei numeri primi
Una mia lezione nel corso di “Storia della Matematica”
tenuto da Alberto Saracco.
Parma, 10 maggio 2022
-
I numeri primi: teoremi e congetture
Una conferenza divulgativa per lo Stage di Matematica e Informatica.
Parma, 7 giugno 2022
-
I gioielli della Matematica
Dipartimento di Matematica, Università di Roma “La Sapienza”
Roma, 17 novembre 2023
Conferenza per i docenti del Liceo Matematico sulla costruzione di
oggetti concreti, in particolare piccoli gioielli, per la
visualizzazione di dimostrazioni o proprietà matematiche.
Trattiamo il Teorema di Wilson, il Piccolo Teorema di Fermat e i
gruppi (Z/nZ)*
I lucidi della conferenza
-
I gioielli della Matematica
Laboratorio — mostra per la
Giornata Mondiale della Matematica
Parma, 14 marzo 2024
Pillole di matematica
Questi sono brevi video su argomenti vari, principalmente tratti dai
miei corsi di Teoria dei Numeri e Crittografia.
Esistono infiniti numeri primi! La serie!
Questa è una serie di 7 brevi video piú la presentazione
che sono apparsi su YouTube e contemporaneamente su MaddMaths!
Vedi [PM28] per tutti i dettagli e i link
ai video.
Interviste e interventi radiofonici
- Intervento nella trasmissione radiofonica di
RAI Radio3 Scienza dal titolo
La ballata dei numeri primi,
andata in onda il 25 luglio 2018
- Intervista per la rivista wired.it
pubblicata online il 24 settembre 2018
- Intervento nella trasmissione radiofonica di
RAI Radio3 Scienza dal titolo
Una difficile congettura,
andata in onda il 26 settembre 2018
- Intervista di Stefano Pisani
per il sito web MaddMaths!, 24 novembre 2021
- Citazione nella trasmissione radiofonica di
RAI Radio3 Scienza dal titolo
Resta un bel problema
andata in onda il 26 novembre 2021
- Podcast di
MaddMaths!
con interviste sul Carnevale della Matematica di Palermo
Variazioni Goldbach: problemi con numeri primi
Questo è il testo di una conferenza divulgativa che ho tenuto
il 20 ottobre 1998, in occasione dell'apertura a Parma della Mostra
OLTRE IL COMPASSO.
Non è necessaria una grande conoscenza della matematica
per comprendere la maggior parte del testo.
Si dà un'argomentazione euristica elementare (basata su una variante
del Crivello di Eratostene) che fornisce una formula asintotica
per il numero delle rappresentazioni di un numero pari grande come somma
di due numeri primi dispari, a sostegno della Congettura di Goldbach secondo
la quale ogni numero pari > 4 si può scrivere come somma di due numeri
primi dispari.
La formula cosí ottenuta è messa a confronto con i valori
calcolati direttamente ed utilizzata per spiegare le irregolarità
di questi valori.
Inoltre si studiano problemi analoghi che possono essere affrontati con
le stesse tecniche (problema dei primi gemelli, costellazioni di primi,
problema ternario di Goldbach) e vengono ricavate le formule corrispondenti.
Si veda anche [A7].
Disponibile nel formato
pdf.
I lucidi sono disponibili nel formato
pdf.
English abstract.
We give essentially elementary arguments based on Eratosthenes' sieve
to find the expected asymptotic formula for the number of representations
of a large even number n as a sum of two primes and apply the same
method to similar additive problems involving prime numbers.
The argument is used to explain the irregularities observed in the
number of representations, as n grows to infinity.
See also [A7].
Available in English in the format
pdf.
To appear in English in Bona Mathematica.
(Riprodotto per gentile concessione della rivista L'Educazione
Matematica che ne detiene il copyright).
Perché il problema di Goldbach è difficile?
Questo è il testo di una conferenza tecnica tenuta a Parma
l'11 maggio 2000 per tentare di spiegare le vere difficoltà
del problema di Goldbach: è rivolta in particolare a chi conosce
un po' di matematica a livello universitario, ed è necessaria la
conoscenza di serie di potenze, serie di Fourier, analisi complessa.
Disponibile nel formato
pdf.
Una versione estesa è diventata un capitolo della dispensa
[LN7].
Alcune proprietà dei numeri primi e loro applicazioni alla crittografia
Questo è il testo di alcune lezioni che ho tenuto a Parma nel
dicembre 2000, e di nuovo nel dicembre del 2001 per il Corso di
Sistemi di elaborazione del Corso di Laurea in Ingegneria
Elettronica, a proposito delle applicazioni della Teoria dei Numeri,
ed in particolare delle proprietà dei numeri primi, alla
crittografia.
Non è necessaria, ma non guasta, una buona conoscenza della
matematica.
Si parla dei gruppi Z/nZ, delle loro proprietà e
della loro rilevanza crittografica, dei metodi crittografici a chiave
pubblica (in particolare RSA) e di alcuni algoritmi che ne permettono
la realizzazione pratica.
Non vengono fornite molte dimostrazioni dei teoremi presentati, ma se
ne descrivono i passi fondamentali per mezzo di esempi numerici.
Si veda anche [LN3].
Disponibile nel formato
pdf.
Una trattazione piú completa si trova nella dispensa
[LN5].
Formato A4: aritmetica e geometria con un foglio di carta
Si tratta del testo di una conferenza divulgativa che prende a pretesto
il fatto che il rapporto fra le dimensioni dei lati di un foglio di carta nel
formato A4 è 99/70, uno dei convergenti della frazione continua di
√2, per parlare di ricorrenze, geometria, il metodo di Newton ed altro,
usando solo argomentazioni elementari.
In coda, si danno spunti per letture ed approfondimenti ulteriori.
Si veda anche [A10].
Disponibile nel formato
pdf.
English abstract.
We take as our text the fact that the ratio of the sides of a sheet of
paper in the common A4 format is one of the convergents of the continued
fraction for √2, for a journey through geometry, recurrences,
Newton's method, …, using essentially only elementary arguments.
(Riprodotto per gentile concessione della rivista L'Educazione
Matematica che ne detiene il copyright).
L'importanza di essere primo
In questo articolo divulgativo ci occupiamo di alcune proprietà
peculiari dei numeri primi che sono “profonde” senza per
questo essere particolarmente difficili, essendo basate essenzialmente
sulla nozione di congruenza che deriva da quella elementare di
divisibilità.
Come applicazione concreta delle idee esposte, abbiamo incluso la
descrizione di un popolare sistema di crittografia a chiave pubblica
(ElGamal), ed un algoritmo di scomposizione in fattori (diverso dalla
divisione ripetuta) che sfrutta in modo essenziale l'idea di
congruenza.
Questo articolo fa parte di un volume in onore di Franco Conti.
Si veda anche [A11].
Disponibile nel formato
pdf.
Alcune proprietà dei numeri primi
Si tratta di due articoli, scritti in collaborazione con il mio amico
Alessandro Languasco, per il sito web
Matematica Pristem,
nei quali descriviamo una serie di proprietà dei numeri primi
che difficilmente si trovano esposte nei libri di testo.
Questi articoli non sono rivolti ad un pubblico di specialisti ma a
chiunque abbia qualche curiosità in materia, e non richiedono
particolari conoscenze matematiche.
Solo in appendice diamo qualche spunto ulteriore, ed utilizziamo
occasionalmente anche della matematica un po' piú sofisticata.
Potete leggerli in formato html direttamente sul sito web agli indirizzi
Alcune proprietà dei numeri primi, I
e
Alcune proprietà dei numeri primi, II,
rispettivamente, oppure in formato pdf, sia dal sito stesso
(Parte I,
Parte II)
che scaricandoli da qui
(Parte I ,
Parte II).
Si vedano anche [PM1]–[PM2].
Cryptographia ad usum Delphini
Questa è una conferenza che ho tenuto per la “Settimana
della cultura scientifica e tecnologica” del 2005.
Ho tenuto una conferenza simile, dal titolo “Aritmetica e
Crittografia”, per lo
Stage per gli Studenti delle Scuole Superiori
che ho organizzato nel 2005.
Si parla di due esempi di crittogrammi presenti nella letteratura, e
precisamente “Lo scarabeo d'oro” di Edgar Allan Poe, e
“Viaggio al centro della terra” di Jules Verne.
Poi si esamina il metodo di Cesare, uno dei piú antichi metodi
crittografici noti in Occidente, e le debolezze di questi sistemi
crittografici classici.
Infine si esaminano un paio di sistemi crittografici moderni, e se ne
studiano le basi matematiche.
Il testo
della conferenza è liberamente disponibile in formato pdf.
La conferenza è stata videoregistrata ed è disponibile da qui:
CUD.
Quanto vale π?
Si danno due dimostrazioni della formula di Archimede–Viète
per π e le dimostrazioni delle formule usate da Machin, Shanks ed
altri per calcolare π con centinaia di cifre a partire dal
Settecento.
La conferenza è stata videoregistrata ed è disponibile
da qui:
prima parte,
seconda parte.
Algoritmo di Euclide, numeri di Fibonacci e frazioni continue
Si descrive l'Algoritmo di Euclide per il calcolo del massimo comun
divisore fra due numeri interi e se ne fa una parte dell'analisi di
complessità.
Si scopre che il numero di iterazioni necessarie è massimo se
gli interi dati sono termini consecutivi della successione dei numeri
di Fibonacci.
Si passa poi alla frazione continua del rapporto fra gli interi dati,
si generalizza alle frazioni continue infinite, concludendo con la
scoperta che le frazioni continue periodiche hanno valore irrazionale
quadratico.
Questa è stata una delle mie conferenze per lo
Stage per gli studenti delle Scuole Secondarie.
Il testo della conferenza sarà pubblicato nel volume
“Progettare Lavorare Scoprire — Istantanee
Matematica” per il “Progetto Lauree Scientifiche.”
Si veda anche [A25].
Disponibile nel formato
pdf.
I gioielli della Matematica
Materiale per il Laboratorio sui Gioielli della Matematica.
I partecipanti al Laboratorio rivolto alla Scuola Secondaria di primo
grado (Scuola Media) devono avere con sé matite o pennarelli
colorati (almeno dei colori rosso, verde, blu e giallo).
-
Articolo: (Scuola Secondaria di secondo grado)
C. Cozzani, R. Sandri & A. Zaccagnini
Collane, orecchini e scatolette — Costruzione di oggetti matematici con materiali della vita quotidiana
Archimede 1 (2024), 2–19
-
Articolo: (Scuola Secondaria di primo grado)
A. Zaccagnini
I gioielli della matematica
Per il sito web MaddMaths!
(online dal 9.5.2024)
-
Articolo: (Scuola Secondaria di secondo grado)
A. Zaccagnini
Collane, orecchini e … numeri
Per il sito web MaddMaths!
(online dal 16.4.2022)
-
Video:
La dimostrazione combinatoria del Teorema di Wilson
-
Video:
Il piccolo Teorema di Fermat
-
Video:
I gioielli della Matematica
Dipartimento di Matematica, Università di Roma “La Sapienza”
Roma, 17 novembre 2023
Conferenza per i docenti del Liceo Matematico sulla costruzione di
oggetti concreti, in particolare piccoli gioielli, per la
visualizzazione di dimostrazioni o proprietà matematiche.
Trattiamo il Teorema di Wilson, il Piccolo Teorema di Fermat e i
gruppi (Z/nZ)*
I lucidi della conferenza
-
Video:
I gioielli della Matematica
Laboratorio — mostra per la
Giornata Mondiale della Matematica
Parma, 14 marzo 2024
Due parole ai Dilettanti
Avvertenza importante
Diverse persone, dopo aver letto quanto segue, mi hanno mandato
messaggi di posta elettronica contenenti insulti varî (hate
mail), suggerendo che il mio ego sia troppo sviluppato.
I miei amici e i miei studenti concordano, invece, che questo
non è uno dei miei pur numerosi difetti.
Gli stessi amici e studenti concordano anche sul fatto che quanto
scritto oltre, a parte una scelta mia personale di alcuni aggettivi,
rappresenta una descrizione ragionevolmente oggettiva dei fatti.
|
The fool doth think he is wise,
But the wise man knows himself to be a fool
William Shakespeare
As You Like It, Act V, Scene I
Ogni mese ricevo mediamente 2 o 3 fra lettere, telefonate o messaggi
di posta elettronica da Dilettanti che ritengono di aver dimostrato
almeno una fra le piú importanti Congetture della Teoria dei
Numeri (Congettura di Goldbach, dei Primi Gemelli, …) o di aver
trovato una dimostrazione piú semplice dell'Ultimo Teorema di
Fermat.
Scrivo queste righe per sgombrare il campo, nei limiti del possibile,
dagli equivoci piú comuni.
Cominciamo con una questione di carattere generale: se contattate me o
un qualunque altro mio Collega a questo proposito, dovete aspettarvi
una robusta dose di scetticismo da parte nostra, dovuta in gran parte
al fatto che di presunte dimostrazioni ne abbiamo lette a decine e
finora erano tutte sbagliate, senza eccezione, spesso grossolanamente.
In gran parte, queste dimostrazioni arrivano da persone che, per loro
stessa ammissione, hanno scarse conoscenze di Matematica, spesso
semplicemente quella delle Scuole Secondarie: queste conoscenze sono
assolutamente insufficienti per poter capire in profondità i
problemi di cui stiamo parlando; il nostro scetticismo, dunque,
è quantomeno giustificato, non vi pare?
Tanto per essere chiari, se qualcuno venisse da voi e vi dicesse:
“Non so nulla di biologia, né di chimica, né di
fisiologia, ma, usando solo il Piccolo Chimico, ho trovato il vaccino
per l'AIDS”, quale sarebbe la vostra reazione?
Un primo comune equivoco riguarda il fatto che problemi che hanno una
formulazione elementare debbano essere ipso facto elementari:
la Teoria dei Numeri, e quella dei numeri primi in modo particolare,
è piena di problemi aperti la cui formulazione si può
facilmente spiegare usando esclusivamente concetti come i numeri primi
o le potenze, che sono in effetti del tutto elementari.
Questo non significa però che sia possibile spiegare in modo
altrettanto elementare i motivi per cui si tratta davvero di problemi
difficili.
Si tenga presente che si riesce a malapena a dare una spiegazione
significativa delle difficoltà agli studenti del 3° anno del
Corso di Laurea in Matematica, e, fra l'altro, solo a quelli che hanno
seguito dei corsi fatti su misura per questi problemi.
Per essere chiari, anche solo capire il meccanismo di
funzionamento dei migliori algoritmi di fattorizzazione oggi
disponibili, richiede una preparazione che va oltre i primi due anni
del Corso di Laurea in Matematica.
Un altro equivoco piuttosto comune è che la Matematica si sia
fermata ai tempi di Pitagora e di Euclide: è stata creata
piú Matematica negli ultimi 50 anni che nei 25 secoli
precedenti.
Questo equivoco è dovuto senza dubbio ai programmi di
Matematica delle Scuole Superiori.
Come conseguenza, è utile conoscere almeno i rudimenti della
Matematica dell'ultimo paio di secoli prima di affrontare i difficili
problemi di cui stiamo parlando.
Un ultimo equivoco: quando mi si chiede di leggere un articolo, di
solito rispondo che non faccio di queste consulenze.
A questo si obietta che mi si sta chiedendo un parere, non una
consulenza.
Consulenza s.f. Prestazione di un consulente.
Consulente s.m. e f. Professionista a cui si ricorre per
consigli, chiarimenti, pareri su materia inerente alla sua professione.
Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli,
Il dizionario della lingua italiana,
Le Monnier, Firenze, 1990
Mi permetto di dare qualche consiglio generale: piú avanti
troverete una discussione relativa
all'Ultimo Teorema di Fermat,
alla
Congettura di Goldbach,
alla
Congettura di Riemann,
agli
Algoritmi di fattorizzazione,
ed un elenco di
riferimenti bibliografici
in italiano che mi sento senz'altro di consigliare.
-
Verificate sempre la fonte della Congettura: pare strano, ma spesso le
persone che mi contattano non hanno letto il testo esatto su un libro
di Matematica e si basano su vaghi ricordi o sulla tradizione orale
-
Diffidate dei libri di divulgazione: spesso gli Autori hanno dovuto
semplificare la trattazione per renderla accessibile al grande
pubblico.
In alcuni casi, inoltre, le traduzioni non sono state fatte da
matematici professionisti e contengono errori, imprecisioni o
fraintendimenti, talvolta anche molto gravi
-
Diffidate delle tante “dimostrazioni” che si trovano
“pubblicate” su Internet (come si verifica usando un motore
di ricerca).
Sicuramente non sono state controllate da un esperto, e quindi
lasciano il tempo che trovano.
In caso contrario, questi lavori sarebbero stati pubblicati su
Annals of Mathematics o qualche altra rivista dello stesso
livello, e gli Autori avrebbero ricevuto la Medaglia Fields …
-
Leggete almeno una piccola parte della letteratura specialistica
già esistente in materia.
La lingua in cui è scritta la maggior parte degli articoli e
dei libri scientifici è l'inglese: si può discutere se
sia una cosa buona o meno, ma prima di affrontare questi problemi
è necessario familiarizzare con ciò che è stato
fatto finora.
Il rischio, in caso contrario, è che scopriate di nuovo l'acqua
calda, o che cadiate in errori ben noti
-
Scrivete il vostro articolo in una forma comprensibile: indicate sempre
l'enunciato esatto che intendete dimostrare, suddividete la
dimostrazione in risultati parziali (lemmi, proposizioni, ecc.) e
spiegate la struttura logica della dimostrazione stessa (se il Teorema
segue dal Lemma 1 e dal Lemma 2, spiegate perché).
Usate la notazione standard della Matematica.
Aggiungete gli opportuni riferimenti bibliografici, tenendo presente
che limitarsi a citare testi divulgativi o le pagine di Wikipedia (per
quanto siano obiettivamente molto ben scritte, non possono certamente
essere esaustive e si rivolgono al grande pubblico, non agli
specialisti) non farà una buona impressione sui Recensori
-
Invece di inviarlo a me, spedite il vostro articolo ad una Rivista
universitaria (per esempio, ma non necessariamente, la
Rivista di Matematica dell'Università di Parma:
in questo caso tenete presente che tutti gli articoli di Teoria dei
Numeri che riceviamo passano comunque da me, e non vi dovete fare
molte speranze sulla pubblicazione).
La redazione provvederà a far valutare il vostro articolo da un
recensore che è un esperto internazionalmente riconosciuto, e
vi farà avere il suo giudizio.
A questo proposito, è bene osservare che questa è la
procedura standard a cui vengono sottoposti tutti i lavori che
le Riviste serie ricevono, a prescindere da chi ne è l'Autore.
Mi affretto ad aggiungere che vi sono Riviste poco serie che
pubblicano senza preventiva recensione: una decina di anni fa sono
stato coinvolto, mio malgrado, in una polemica riguardo la
pubblicazione di una dimostrazione della Congettura di Goldbach su una
rivista italiana; la dimostrazione in questione era letteralmente
infarcita di errori assolutamente banali, tali da far meritare
all'Autrice una sonora bocciatura in un normale esame di Analisi 1
-
Si noti che la “pubblicazione” su una delle numerosissime
bacheche elettroniche oggi disponibili NON ha alcun
valore di scientificità o correttezza: l'unico criterio valido
è la pubblicazione (senza virgolette) su una rivista
scientifica internazionale, come spiegato qui sopra.
Le richieste di cui sopra sono le stesse che qualunque matematico
farebbe a qualunque altro matematico, e non hanno nulla di
eccezionale.
Mutatis mutandis, sono le richieste che un qualunque
professionista di un qualunque campo dello scibile umano farebbe ad un
collega, e sono semplicemente la base di partenza per una discussione
seria.
C'è un altro punto importante da chiarire prima dell'esame
dettagliato dei singoli problemi.
Molto piú della mia personale approvazione, quello che conta
realmente è l'opinione della comunità dei Teorici dei
Numeri nel mondo.
Questa la si può conoscere sottoponendo per la pubblicazione i
vostri articoli, con le modalità discusse qui sopra, ma anche
partecipando ad un convegno internazionale di Teoria dei Numeri (per
carità, non quelli di didattica della Matematica, riservati a
docenti delle Scuole Superiori e ai quali, probabilmente, non
parteciperanno esperti di Teoria dei Numeri): un elenco aggiornato di
convegni interessanti si trova sul
Number Theory Website.
Iscrivetevi ad uno di questi, e chiedete di presentare il vostro lavoro.
- L'Ultimo Teorema di Fermat
-
Per prima cosa, è necessario notare che la dimostrazione
dell'Ultimo Teorema di Fermat è stata pubblicata da Andrew Wiles
(si veda la Bibliografia consigliata qui sotto).
Questo significa, fra l'altro, che la questione della priorità
è definitivamente chiusa.
Un errore tipico, presente nella maggior parte delle
“dimostrazioni” che ho ricevuto, sta nell'enunciato.
L'enunciato corretto, infatti, è il seguente:
“Se a, b, c sono interi positivi, ed
n è un intero ≥ 3, allora
an + bn ≠ cn.”
Qualche volta, probabilmente perché il testo è stato
letto su un libro di divulgazione scritto male, viene dimostrato
questo enunciato, che è assolutamente banale:
“Se a, b, c sono interi positivi con
a2 + b2 = c2,
allora
an + bn ≠ cn
per ogni intero n ≥ 3.”
(Dimostrazione: se
a2 + b2 = c2
allora a < c e b < c; quindi
an + bn
=
a2 ⋅ an − 2
+
b2 ⋅ bn − 2
<
a2 ⋅ cn − 2
+
b2 ⋅ cn − 2
=
(a2 + b2) ⋅
cn − 2
=
cn.
Per motivi che non riesco a comprendere, quasi sempre questa semplice
dimostrazione richiede ai Dilettanti con cui ho avuto a che fare
pagine e pagine di calcoli.)
Penso che la confusione dipenda dal fatto che l'Ultimo Teorema di
Fermat viene spesso presentato come una generalizzazione del Teorema
di Pitagora.
Un altro errore che trovo ripetutamente è quello di prendere
(in una forma o in un'altra) il limite di qualche espressione per
n che tende ad infinito.
Questo è un errore molto grave, perché, al contrario,
n è fissato: anzi, se pensate di avere una dimostrazione
generale, e cioè valida per ogni n ≥ 3, provate a
vedere se funziona specializzando n.
In altra parole, scegliete per esempio n = 4 e verificate se la
dimostrazione (nella quale n non è piú presente)
funziona lo stesso.
Questa è una delle prime verifiche che io stesso faccio alle
dimostrazioni che mi vengono sottoposte.
Alcune buone ragioni per non mandarmi la vostra dimostrazione
-
Io non credo che esistano dimostrazioni elementari dell'Ultimo Teorema
di Fermat, e credo che lo stesso Fermat sia incorso in qualche errore
quando ha affermato di avere una dimostrazione.
Si ricordi sempre che Pierre de Fermat ha scritto una nota in margine
ad un suo libro, nota che possiamo immaginare rivolta a sé
stesso, e che fu il figlio Samuel a pubblicare l'epistolario e le note
che il padre Pierre aveva fatto sui suoi libri.
Fermat ha sfidato altri matematici del suo tempo a trovare la
dimostrazione nel caso particolare n = 4, e non risulta che
abbia detto pubblicamente di avere una dimostrazione valida in
generale.
-
Ho già letto 10 o 15, se non 20, dimostrazioni che mi sono
state sottoposte a vario titolo.
A parte i fraintendimenti di cui parlo sopra, in almeno 2 casi uno
degli enunciati intermedi era falso già con numeri interi di
una cifra.
Non ho motivo di prendere sul serio altre dimostrazioni.
-
Ma soprattutto, non ho voglia di sprecare il mio
tempo nell'intraprendere interminabili diatribe.
Pur essendo tutte le dimostrazioni che ho visto inequivocabilmente
false, in nessun caso sono riuscito a convincerne l'Autore.
Questo significa che abbiamo tutti quanti perso del tempo.
Chi volesse provare a studiare la dimostrazione di Andrew Wiles,
può cominciare leggendo i libri di Husemöller [3] e
Silvermann [6] citati qui sotto, per poi passare al libro di Coates,
Greenberg, Ribet & Rubin [1].
Comunque non si tratta di una lettura semplice.
Bibliografia consigliata
-
J. COATES, R. GREENBERG, K. A. RIBET & K. RUBIN,
Arithmetic Theory of Elliptic Curves,
Lecture Notes in Mathematics 1716, Springer–Verlag, New York, 1999
-
G. H. HARDY & E. M. WRIGHT, An Introduction to the Theory of
Numbers, quinta edizione, Oxford Science Publications, Oxford, 1979.
Si veda in particolare il Capitolo 13.
-
D. HUSEMÖLLER, Elliptic Curves,
Graduate Texts in Mathematics 111, Springer–Verlag, New York, 1987
-
P. RIBENBOIM, Thirteen Lectures on Fermat's Last Theorem,
Springer–Verlag, New York, 1979.
-
P. RIBENBOIM, Fermat's Last Theorem for Amateurs.
Springer–Verlag, New York, 1999.
-
J. SILVERMANN, The Arithmetic of Elliptic Curves,
Springer–Verlag, New York, 1986
-
A. WILES,
“Modular elliptic curves and Fermat's Last Theorem,”
Annals of Mathematics
141 (1995), 443–551.
-
MathWorld, voce
Ultimo Teorema di Fermat.
Si veda in particolare l'ultimo paragrafo immediatamente prima dei
riferimenti bibliografici.
Non mi risulta che esistano esposizioni serie dei problemi relativi
all'Ultimo Teorema di Fermat in italiano.
Il noto libro di Simon Singh sull'argomento è interessante dal
punto di vista umano, ma gravemente (e inspiegabilmente) impreciso da
quello matematico.
- La Congettura di Goldbach
-
Si noti che la Congettura di Goldbach è la seguente:
“Se n ≥ 4 è un numero pari, allora esistono due
numeri primi (non necessariamente distinti) p1 e
p2 tali che
n = p1 + p2.”
Si noti anche in questo caso che l'enunciato seguente è del
tutto banale (ma l'ho trovato in alcuni dei manoscritti che ho
ricevuto):
“Esistono infiniti numeri pari n ≥ 4 per i quali
esistono due numeri primi p1 e p2
(non necessariamente distinti)
tali che n = p1 + p2.”
Si noti infine che il numero 1 non è un numero primo.
Montgomery & Vaughan, nell'articolo citato qui sotto, hanno
dimostrato, in un senso quantitativo preciso, che gli eventuali interi
pari maggiori di 4 che non sono somma di due numeri primi sono
estremamente rari.
Pintz ha recentemente dimostrato che nell'intervallo [1, X] ce ne sono
al massimo X2/3.
Naturalmente, nessuno crede che ne esistano, ma al momento attuale non
è ancora possibile dimostrarlo.
Uno degli errori piú comuni che ho trovato riguarda il fatto
che nelle presunte dimostrazioni l'unica proprietà dei numeri
primi ≥ 3 che è effettivamente usata è che questi
sono tutti dispari.
Apparentemente, dunque, queste dimostrazioni dovrebbero funzionare con
altri insiemi infiniti di numeri dispari al posto dei numeri primi
(per esempio con le potenze di 3) e si vede molto facilmente che
l'analogo della Congettura di Goldbach, in questi casi, può
essere falso.
Infatti, la Congettura di Goldbach ha speranza di essere vera
perché i numeri primi sono numerosi (molto piú numerosi
delle potenze di 3, per esempio) e sono ben distribuiti nelle
progressioni aritmetiche: in un modo o nell'altro, queste
proprietà fondamentali devono essere sfruttate.
Esistono diverse argomentazioni euristiche in sostegno della
validità della Congettura di Goldbach.
In questa stessa pagina se ne presentano due:
la prima è di
carattere elementare
mentre la seconda è di
natura tecnica.
Si tratta comunque di argomentazioni e non di dimostrazioni,
evidentemente.
La verifica numerica della validità della Congettura di Goldbach
è perseguita da vari autori: per esempio, Tomás Oliveira
e Silva mantiene una
pagina aggiornata
con i suoi ultimi risultati.
In particolare, il 4 aprile 2012 ha annunciato di aver verificato
la validità della Congettura di Goldbach per tutti gli interi
pari fra 6 e 4 · 1018.
Questa verifica numerica dà un'ulteriore misura della
plausibilità della Congettura di Goldbach: ovviamente non
potrà mai produrre una dimostrazione, ma solo, eventualmente,
un controesempio.
Bibliografia consigliata
-
H. DAVENPORT, Multiplicative Number Theory, terza edizione,
Springer, Berlino, 2000.
Si veda il Capitolo 26.
-
H. L. MONTGOMERY & R. C. VAUGHAN,
“The exceptional set in Goldbach's problem.”
Acta Arithmetica 27 (1975), 353–370.
-
R. C. VAUGHAN, The Hardy–Littlewood Method, seconda edizione,
Cambridge University Press, Cambridge, 1997.
Si veda il Capitolo 3.
-
MathWorld, voce
Congettura di Goldbach.
In italiano, nel bene o nel male, esistono le mie dispense
[LN7]: si veda il Capitolo 7.
- La Congettura di Riemann
-
La Congettura di Riemann riguarda la distribuzione dei numeri primi, e
piú precisamente è equivalente alla disuguaglianza
| π(x)
−
∫2x dt / (log t)
|
≤
C x1/2 log x
per una certa costante positiva C e per tutti gli x ≥
2, dove π(x) indica il numero dei numeri primi che non
superano x.
Altre forme equivalenti coinvolgono la funzione zeta di Riemann, ma
non è questa la sede per entrare nei dettagli.
Per capire esattamente di che cosa si tratta, è necessario
padroneggiare le funzioni di una variabile complessa (Teorema dei
residui, prolungamento analitico, principio dell'argomento,
integrazione su cammini, …): NON si tratta nel
modo piú assoluto di un argomento elementare.
È meglio diffidare dei libri divulgativi, soprattutto quando
sono scritti male come quello, purtroppo famoso, di Marcus du Sautoy,
The Music of the Primes: Searching to Solve the Greatest Mystery in
Mathematics: in questo caso consiglio di leggerne prima la
recensione di
Stacy G. Langton, o quella di Paolo Marocco su La Rivista dei
Libri, Anno XV, N. 5, Maggio 2005, pagg. 20–22.
Il libro di Derbyshire è un onesto tentativo di rendere accessibile
al grande pubblico una cosa non elementare, ma l'autore mi pare
indeciso sul pubblico per cui sta scrivendo: dedica mezza pagina ad
un'elaborata giustificazione della regola dei segni, e nelle pagine
immediatamente successive usa la funzione logaritmo e la nozione di
limite come cose scontate.
Non si tratta di una lettura facile, soprattutto verso la fine, per
chi non ha solide basi di matematica come quelle descritte
all'inizio di questo capoverso.
Bibliografia consigliata
-
T. M. APOSTOL, Introduction to Analytic Number Theory,
Springer, Berlino, 1975.
Si veda il Paragrafo 19.3.
-
J. B. CONREY,
“The Riemann Hypothesis,”
Not. Amer. Math. Soc. 50, 341–353, 2003.
-
H. DAVENPORT, Multiplicative Number Theory, terza edizione,
Springer, Berlino, 2000.
Si veda il Capitolo 18.
-
J. DERBYSHIRE, Prime Obsession: Bernhard Riemann and the Greatest
Unsolved Problem in Mathematics
Traduzione italiana: L'ossessione dei numeri primi. Bernhard
Riemann e il principale problema irrisolto della matematica,
Bollati Boringhieri, 2006.
Se ne veda la
recensione
di S. W. Graham.
-
H. M. EDWARDS, Riemann's Zeta Function, Academic Press, 1974.
Ristampa Dover, 2001.
-
A. E. INGHAM, The Distribution of Prime Numbers,
Cambridge University Press, ristampa 1990.
Si veda il Capitolo IV.
-
A. IVIC', The Theory of the Riemann Zeta–Function,
John Wiley and Sons, New York, 1985.
-
E. C. TITCHMARSH, The Theory of the Riemann zeta–function,
seconda edizione rivista e annotata da D. R. Heath–Brown,
Oxford University Press, Oxford, 1986.
Si veda il Capitolo XIV.
-
MathWorld, voce
Congettura di Riemann.
In italiano, oltre al libro di John Derbyshire citato sopra, esistono
anche le mie dispense [LN7] che possono servire da
introduzione: si veda il Capitolo 6.
- Algoritmi di fattorizzazione
-
Di recente ho ricevuto diverse richieste di analisi di algoritmi di
fattorizzazione.
Mi limito a dire solo due cose, perché il Lettore interessato
può consultare le mie dispense [LN5], o,
meglio, il libro che ho scritto con Alessandro Languasco citato nella
bibliografia generale qui sotto.
Chi sa l'inglese può fare ancora meglio e leggere il libro di
Crandall & Pomerance, piuttosto.
Per prima cosa, l'algoritmo noto fin dall'antichità e detto,
per ovvi motivi, divisione per tentativi, è ormai solo una
curiosità storica poiché nel ventesimo secolo sono stati
trovati moltissimi algoritmi assai piú efficienti
(il metodo di Lehman, il metodo ρ e il metodo p−1 di
Pollard, il crivello quadratico di Pomerance, il crivello con i campi
di numeri, …).
La seconda cosa importante è che oggi sono significativi
algoritmi di fattorizzazione dimostrabilmente efficienti per numeri di
100–200 cifre decimali.
In altre parole, provare un algoritmo con i soli long int del
linguaggio C (che arrivano a 232 ≅ 4.3 ⋅
109) è del tutto irrilevante e di
conseguenza è del tutto inutile che me ne chiediate l'analisi.
Chi è interessato alla questione correlata dei criteri di
primalità può leggere il bellissimo articolo di Andrew
Granville indicato qui sotto.
Bibliografia consigliata
-
A. GRANVILLE.
“It is easy to determine whether a given integer is prime”,
Bulletin of the American Mathematical Society, 42 (2005), 3–38.
- Libri di divulgazione matematica in lingua italiana
consigliati
-
-
E. T. BELL, I grandi matematici,
Sansoni, Firenze, 1990.
-
C. B. BOYER, Storia della matematica,
Mondadori, Milano, 1990.
-
L. CHILDS, Algebra: un'introduzione concreta,
ETS, Pisa, 1983.
-
J. H. CONWAY & R. K. GUY, Il libro dei numeri,
Ulrico Hoepli Editore, 1999.
-
R. COURANT & H. ROBBINS, Che cos'è la matematica,
Bollati Boringhieri, 1971.
-
H. DAVENPORT, Aritmetica superiore,
Zanichelli, Bologna, 1994.
-
S. LANG, La bellezza della matematica,
Bollati Boringhieri, 1991.
-
W. RUDIN, Principi di analisi matematica,
McGraw–Hill, Milano, 1991.
A stretto rigore, i libri di Childs e di Rudin sono testi del primo
anno del Corso di Laurea in Matematica, ma possono essere un'utile
guida per imparare i primi rudimenti di Algebra e di Analisi.
Ho anche la presunzione, condivisa equamente con l'amico Alessandro
Languasco, di aver scritto qualche buon articolo divulgativo sulle
principali
proprietà dei numeri primi.
- Altri libri consigliati
-
Questo è un elenco di buoni libri di teoria dei numeri in
inglese: lungi dall'essere esaustivo, riflette in buona parte i miei
gusti personali.
Questi NON sono libri di divulgazione e richiedono
una solida preparazione di base: in altre parole, i corsi del primo
anno del Corso di Laurea in Matematica (Algebra, Analisi, Geometria)
sono appena sufficienti per capire il contenuto di alcuni fra i libri
seguenti, ma per molti di questi sono necessarî anche i corsi
del secondo se non del terzo anno.
Comunque è impossibile comprendere davvero i problemi di cui
sopra senza aver studiato a fondo almeno qualcuno di questi testi.
Consiglio di cominciare da Hardy & Wright, il classico dei classici.
-
T. M. APOSTOL, Introduction to Analytic Number Theory,
Springer, Berlino, 1975.
-
K. CHANDRASEKHARAN, Introduction to Analytic Number Theory,
Springer, Berlino, 1968.
-
R. CRANDALL & C. POMERANCE,
Prime numbers. A computational perspective,
seconda edizione, Springer, New York, 2005.
-
H. DAVENPORT, Multiplicative Number Theory, terza edizione,
Springer, Berlino, 2000.
-
G. H. HARDY & E. M. WRIGHT, An Introduction to the Theory of
Numbers, quinta edizione, Oxford Science Publications, Oxford, 1979.
-
L. K. HUA, Introduction to Number Theory, Springer, Berlino, 1982.
-
N. KOBLITZ, A Course in Number Theory and Cryptography, seconda
edizione, Springer, 1987.
-
E. LANDAU, Elementary Number Theory, Chelsea, New York, 1960.
-
A. LANGUASCO & A. ZACCAGNINI,
Manuale di crittografia,
Ulrico Hoepli Editore, Milano, 2015.
-
E. C. TITCHMARSH, The Theory of the Riemann zeta–function,
seconda edizione rivista e annotata da D. R. Heath–Brown,
Oxford University Press, Oxford, 1986.
-
R. C. VAUGHAN, The Hardy–Littlewood Method, seconda edizione,
Cambridge University Press, Cambridge, 1997.
Go to top of page — Torna su
© Alessandro Zaccagnini